…Via!


Anche quest’anno il corso, come uno Shuttle, è partito. Durante le prime orbite abbiamo messo a punto alcune definizioni importanti, come quella di “notizia” e di “testo”. In entrambi i casi si tratta di porzioni convenzionali della realtà ma attenzione: la notizia è il materiale di lavoro del giornalista, che la definisce pensando all’interesse di chi potrà fruirne (leggendo un articolo sul giornale, osservando un servizio televisivo, ascoltando il giornale radio…). Un giornalista, come riporta anche il Papuzzi nel nostro libro di testo, citando Piero Ottone, deve chiedersi: quante persone interesserà questo fatto? E quanto le interesserà?

Il testo invece, nell’accezione della semiotica, è qualcosa di più complesso: è un’unità di contenuto che possiede un certo significato per qualcuno che la osserva, la sua identificazione prescinde dalla sostanza dell’espressione (il linguaggio verbale, quello visivo o sonoro, le vibrazioni del joystick di un videogame…) che si utilizza. Ogni porzione di realtà che possiamo analizzare, compresa la nostra aula, rappresenta in qualche mood un testo. Non tutti i testi però possiedono lo stesso livello d’informatività, vale a dire la stessa capacità di fornire al destinatario delle informazioni nuove: un determinato testo può presentare dei contenuti interessanti per un certo gruppo di destinatari, per un altro invece può risultare del tutto insignificante. Avrà dunque per quest’ultimo un basso livello di informatività ma non per questo smetterà di essere un testo. Facciamo un esempio? La parte del manuale di scuola guida in cui si spiega il funzionamento del motore sarà interessante per gli automobilisti inesperti, perché contiene delle informazioni per loro nuove; per un meccanico invece sarà priva d’interesse, anzi noiosa perché già conosce quei concetti. Dobbiamo abituarci insomma ad andare oltre l’accezione ordinaria del concetto di “testo”, quella riferita al testo letterario, assumendo come parametro della nostra produzione testuale i requisiti del destinatario. D’altro canto abbiamo già detto, insieme a René Daumal, che il primo passo dipende dall’ultimo, no? In sintesi possiamo dire che una notizia è un testo con un alto livello di informatività.

Le prime due lezioni ci sono servite anche per ragionare intorno alla definizione di giornale, al concetto di organizzazione plastica della pagina, alle tendenze della stampa contemporanea. Trovate una scheda riassuntiva a questo link. E mercoledì, in aula informatica, si prosegue con la prima esercitazione…

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