Decine di voli cancellati a Bali, l’isola più turistica dell’Indonesia, per l’eruzione del vulcano Agung che innalza da ieri per migliaia di metri una colonna di fumo e ceneri pericolose per gli aerei.
Sono rimasti a terra almeno duemila passeggeri, fra cui un gran numero di turisti australiani. L’ultima eruzione dell’Agung risale al 1963: in quell’occasione, le ceneri arrivarono fino a Giacarta, a circa mille chilometri di distanza.
Si tratta già della seconda eruzione in meno di una settimana del vulcano indonesiano sull’isola. La colonna di fumo prodotta si è innalzata per almeno 1.500 metri nel cielo e ha costretto diverse compagnie aeree a modificare i piani di volo. “Il turismo a Bali è al sicuro, tranne per la zona di pericolo intorno al Monte Agung”, ha dichiarato l’Agenzia per i disastri dell’Indonesia, riferendosi a un’area che si estende in un raggio di 7,5 km dalla cima.
Des dizaines de vols ont été annulés à Bali à cause du volcan Agung qui crache de la fumée à des milliers de mètres d’altitude https://t.co/jHcqT5u787 #AFP pic.twitter.com/mG3rWdnaSx
— Agence France-Presse (@afpfr) November 26, 2017
L’allerta per il vulcano è stata portata al massimo livello il 22 settembre, spingendo oltre 130.000 persone a fuggire dalle loro case e cercare riparo in rifugi temporanei temendo un’eruzione imminente. Ma alla fine del mese scorso, le autorità hanno declassato l’avviso dopo una costante diminuzione dell’attività. Ora sono oltre 25mila le persone evacuate dalle pendici. Mentre le autorità locali assicurano che le aree turistiche della zona, che hanno attirato circa 5 milioni di visitatori l’ultimo anno, non sono da considerare a rischio.