Me l’ha detto l’uccellino

La notizia del terremoto nel Sichuan durante l’ultima settimana, vista la sua tragicità, ha trovato molto spazio sui mass-media di tutto il mondo. Anche noi mercoledì ne abbiamo parlato analizzando in aula un bel reportage pubblicato sul “Messaggero” che evidenziava soprattutto il senso di solidarietà interna che attraversa in queste ore la Cina. Ma a dare per primo la notizia del sisma sembra siano stati alcuni utenti di Twitter: una piattaforma del cosiddetto web 2.0 (quello basato sul protagonismo degli utenti) che di solito non viene utilizzata per fare giornalismo.

  • Che cos’è Twitter

Twitter è una rete di microblog creata un paio d’anni fa da una società americana che consente di pubblicare in rete testi non superiori ai 140 caratteri (più o meno quanto un sms). Il simbolo di questo servizio è un uccellino azzurro (Twitter letteralmente significa cinguettio) e gli iscritti raccontano, di solito in terza persona, la propria vita quotidiana attraverso aggiornamenti brevi ma molto frequenti: «Marco è stanco e sta pensando di andare a letto» e poi «Marco beve un tè alla pesca e pensa a come organizzare la prova intermedia della prossima settimana». I micropost, pubblicati a migliaia ogni ora, si possono inviare e ricevere anche via sms. Vengono visualizzati sulla home page generale di Twitter ma anche sulle singole pagine degli utenti che ciascuno sceglie come amici. Anche io ho un account su Twitter che utilizzo, per la verità, piuttosto di rado: se volete dargli un’occhiata è a questo link.

  • E se fosse una nuova forma di giornalismo?

La finalità di Twitter, insomma, sta soprattutto nella costruzione di relazioni interpersonali. Stavolta però, come dicevo, sembra che alcuni utenti di questo social network abbiano battuto sul tempo le grandi testate giornalistiche dando per primi la notizia del terremoto in Cina. Ne parla Alberto D’Ottavi, un giornalista che si occupa prevalentemente di hi-tech, sul proprio blog Infoservi.it: «Scoble scriveva in un post dello scorso 12 maggio – ha iniziato a twittare del terremoto circa alle 8:00 di stamattina». Le grandi testate giornalistiche on line invece, come il New York Times o la Bbc, hanno dato le prime informazioni almeno un’ora dopo. Repubblica.it, sempre secondo D’Ottavi, ha messo in home page la notizia del terremoto alle 11.25. Ma non finisce qui. Leggendo proprio il blog di Robert Scoble, tra i più noti d’America, si scopre che il primo utente di Twitter a riferire del terremoto sarebbe stato un certo Dtan: un cinese che avrebbe dato in tempo reale la notizia e che in effetti nella propria pagina di Twitter si mostra orgoglioso del proprio primato.

  • L’informazione che verrà

Twitter dunque, utilizzato di solito a fini ludici da centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo, avrebbe svolto in questa occasione una funzione diversa, finalizzata all’informazione. È giornalismo? Probabilmente no. Il tempo che è passato fra il primo annuncio su Twitter e i primi lanci sulle principali testate giornalistiche è servito per raccogliere da più fonti le informazioni, verificarle ed elaborarle. La notizia è passata cioè attraverso quella routine di lavoro della quale abbiamo parlato due lezioni fa e questo rappresenta per il lettore una garanzia che Twitter non può dare. Ma è un medium che si mette in competizione con il giornalismo sia sul piano della sintesi, sia su quello del tempismo. E che descrive una possibile evoluzione per i sistemi informativi nella tarda modernità: un flusso ininterrotto di contenuti molto sintetici, distribuiti attraverso piattaforme visualizzabili anche su dispositivi mobili (telefonini, computer palmari ecc.) che consentono agli utenti di interagire su scala globale. Trasformandoli, da semplici fruitori del web, in soggetti attivi dell’informazione.

5 commenti su “Me l’ha detto l’uccellino

  1. In effetti è stato un peccato per chi non c’era… poi fatevi raccontare. Comunque sul piano della valutazione non è un problema, semmai su quello dell’apprendimento… vedremo di recuperare in altro modo, ok? Saluti|

  2. Sì, ai due libri a scelta verrà dedicata una domanda nel test finale. Sarà una domanda di profilo generale, vi chiederò di esprimere un’opinione sui contenuti del volume che avrete letto (e non studiato, che è una cosa diversa!) più che di entrare nel merito delle nozioni contenute al loro interno. Di tv e giornalismo on line comunque ci capita di parlare anche senza riferimenti diretti ai due libri che ciascuno può scegliere in previsione di interessi futuri… Personalemente avrei scelto quello di Carelli ma di solito la grande maggioranza degli studenti preferisce quello sulla tv. Vedremo quest’anno…

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