Eyjafjallajökull, un vulcano da incubo

A) Descrizione del fenomeno

Il 20 marzo 2010 inizia una nuova fase eruttiva del vulcano islandese Eyjafjallajökull, non attivo dal 1823. Nei primi giorni l’eruzione è localizzata in una zona libera dal ghiaccio; dal 14 aprile il magma si “intrude” nel cratere centrale, entrando a contatto con il ghiacciaio che lo ricopre. La frammentazione del magma provocata da questo contatto origina quindi una nube di ceneri che si propaga a nord e nel centro dell’Europa. Il 16 aprile la nube inizia a interessare anche l’Italia. Il 18 aprile il Dipartimento della Protezione Civile convoca il Comitato Operativo, nel quale viene istituito un gruppo tecnico-scientifico di analisi per studiare da vicino il fenomeno.

Eyjafjöll, anche conosciuto come Eyjafjallajökull, è un vulcano alto quasi 1700 m che si trova a Ovest del vulcano Katla, nel Sud dell’Islanda. Si tratta, in particolare, di uno strato-vulcano coperto dai ghiacci con una caldera sommitale ampia 2,5 km. Sebbene il vulcano abbia eruttato durante il periodo storico, è il meno attivo degli altri vulcani presenti nell’area orientale dell’Islanda. Negli ultimi 1100 anni si sono verificate tre eruzioni del vulcano, la più recente delle quali è iniziata a dicembre del 1821 e si è protratta per più di un anno fino al Gennaio 1823.

B) Lancio di agenzia (la notizia)

(AGI) – Berlino, 18 apr. – Il rischio per gli aerei causato dalla nube emessa dal vulcano islandese è solo una bufala, poiché i divieti si basano solo su simulazioni fatte al computer, senza il minimo riscontro con la realtà. Lo afferma Joachim Hunold, il presidente di Air Berlin, secondo il quale “la chiusura dello spazio aereo e’ avvenuta unicamente sulla base di una simulazione al computer fatta dal ‘Vulcanic Ash Advisory Centre’ di Londra”. E’ sulla base di questi dati che l’agenzia tedesca per la sicurezza dei voli ha deciso la chiusura dello spazio aereo tedesco. Ma Hunold rincara ancora la dose, quando spiega che “in Germania non e’ stato fatto salire nemmeno un pallone aerostatico per misurare la quantita’ di cenere vulcanica che si trova nell’atmosfera”. La conferma che i cieli tedeschi sono puliti arriva dal portavoce della Lufthansa, Klaus Walther, il quale ha spiegato che nei voli di test compiuti con un Boeing 747 ed un Airbus 340 da Monaco di Baviera a Francoforte non si e’ riscontrata la minima traccia di cenere vulcanica. “A Francoforte gli aerei sono stati esaminati dai nostri tecnici”, precisa Walther, “che non hanno trovato il benche’ minimo graffio sugli oblo’ del cockpit, ne’ sulla superficie della carlinga, ne’ tantomeno all’interno dei reattori”. Il portavoce della Lufthansa sottolinea che “il divieto di volare, deciso in base a calcoli al computer, ha prodotto un danno economico di miliardi di euro. Per questo chiediamo che in futuro, prima di ogni divieto di volo vengano effettuate misurazioni affidabili”. Anche la compagnia olandese Klm ha effettuato un volo test fino ad un altezza di 13mila metri senza trovare nulla di anormale. La compagnia ha precisato che se altri voli confermeranno questo dato, oggi verranno ripresi sette collegamenti tra Duesseldorf e Amsterdam. Un portavoce della Klm ha precisato che i voli test sono stati effettuati su richiesta dell’Unione europea.

C) Prima di proseguire… togliamoci una curiosità

D) Dichiarazioni da intervista n. 1

Guido Visconti, direttore del Centro fenomeni estremi dell’Università dell’Aquila e autore delle elaborazioni sulla diffusione delle ceneri aeree assieme ai centri europei.

«Nella valutazione dei rischi generati dalla nube del vulcano islandese si è esagerato fin dall’inizio. Anche le ultime misure inglesi non giustificano gli allarmi lanciati».

«Dai primi momenti si era visto la debole consistenza dell’inquinamento e seguendo l’evolversi del fenomeno i valori rilevati non sono mai stati così problematici».

«In assenza di conoscenze e dati precisi su questi fenomeni in funzione dei rischi portati agli aerei si è preferito bloccare tutto. Ma la decisione non era basata su alcuna precisa considerazione scientifica. C’erano solo presunti rischi alla tecnologia».

«Si possono approfondire le ricerche sui potenziali pericoli, però è difficile immaginare una rete mondiale tanto capillare (e costosa) per analizzare in dettaglio un problema che per fortuna emerge raramente».

«Le misure effettuate oltre che da noi, in Francia, Germania, Olanda, Svizzera e Romania dicono che i valori sono confrontabili o inferiori a quelli prodotti dall’inquinamento urbano e anche la presenza dell’anidride solforosa è al di sotto degli standard accettati nelle città».

E) Dichiarazioni da intervista n. 2

Franco Lodi, ex pilota Alitalia, per cinque anni membro del collegio dell’Ansv, l’agenzia per la sicurezza dei voli.

«Con la cenere delle eruzioni bisogna imparare a convivere perché sulla Terra sono attivi circa sessanta vulcani in contemporanea. Fui il primo a porre la questione dei pericoli che comportano le nubi vulcaniche. Studiammo gli effetti micidiali della cenere con il vulcanologo Enzo Boschi».

 Ci sono casi di aerei finiti inconsapevolmente in mezzo a nubi vulcaniche?
«È successo molte volte. Negli ultimi trent’anni si registrano circa 90 episodi di velivoli di linea colpiti da eruzioni vulcaniche. Nel 1982, quando ancora il rischio cenere vulcanica era poco conosciuto, un pilota della British Airways ai comandi di un 747 sull’Oceano Indiano si trovò a volare in mezzo alla nube provocata dal vulcano Galunggung. All’improvviso nella cabina si diffuse l’odore di una sostanza solforosa e il pulviscolo si infittì annebbiando la visuale. Ma la sorpresa più drammatica fu il blocco di tutti e quattro i motori».

E l’aereo precipitò?
«Cominciò a perdere quota. E il pilota lanciò l’Sos. In seguito l’ho conosciuto a un convegno sulla sicurezza negli Stati Uniti. Si chiama Eric Moody. Una persona di eccezionale sangue freddo e grande professionalità. Ascoltando la registrazione della sua conversazione con la torre di controllo non si direbbe che stava vivendo momenti terribili. Parlava con lo stesso tono tranquillo di chi ordina un caffè. E invece annunciava: Jakarta, abbiamo tutti e quattro i motori fuori uso, forse saremo costretti ad ammarare. Non fu necessario, dopo essere sceso molto di quota, il pilota riuscì a far ripartire i motori e compì un atterraggio di emergenza a Jakarta».

Una bella fortuna.
«Davvero. La stessa buona sorte ha assistito una donna, copilota di un 747-400 della Klm, un aereo nuovissimo, di soli tre mesi, che volava da Amsterdam a Tokyo. Nei cieli dell’Alaska penetrò nella nuvola vulcanica del Redoubt che aveva cominciato a eruttare proprio il giorno precedente. Anche in questo caso tutti e quattro i motori si bloccarono e la comandante lanciò un appello abbastanza allarmato: Stiamo precipitando! Quando mancava poco al disastro, i continui tentativi di far ripartire i motori ebbero successo. Il velivolo atterrò ad Anchorage, quasi alla cieca perché il pulviscolo aveva smerigliato i vetri e la visibilità era vicina allo zero. Fu poi necessario sostituire molti pezzi danneggiati, con una spesa superiore al 50 per cento del valore dell’aereo nuovo».

F) Altri lanci di agenzia con ultimi aggiornamenti e aspetti collaterali

ERUZIONE COSTANTE, NUVOLA CENERE PIU’ BASSA – Continua ed è costante l’eruzione del vulcano Eyjafjallajokull, nel sud dell’Islanda anche se la nuvola di cenere appare più bassa che nei giorni scorsi. Lo dice l’ufficio meteorologico islandese. “Abbiamo avuto notizie da un pilota circa un’ora fa che la colonna (di cenere) era a 5.000 metri. Ci sembra che sia abbassata”, ha dichiarato una responsabile dell’ufficio meteo, Sigtrudur Arnsdottir. 

GB, NUOVA NUBE PUNTA VERSO SUD-EST – “L’eruzione del vulcano in Islanda si è intensificata e una nuova nube di cenere si spande a sud e ad est, in direzione della Gran Bretagna”: questo il testo dell’annuncio fatto dall’agenzia per il controllo dei voli britannica, il Nats, in un comunicato. “Le ultime informazioni provenienti dai servizi meteorologici – si afferma inoltre nella nota – mostrano che la situazione peggiora in qualche zona”. Un comitato di crisi presieduto dal premier britannico Gordon Brown si è riunito ieri sera a Londra per analizzare le ultime informazioni riguardanti la nuova nube di cenere che si dirige verso il Regno Unito.

CNR: NUVOLA SULL’ITALIA, FENOMENO LIMITATO
La nube di ceneri continua a girare sull’Europa ma si sta diluendo. La sua coda meridionale, che ha già toccato l’Italia e che domani avrebbe dovuto scendere a sud della Toscana, secondo le ultime previsioni verrà spinta invece verso occidente, passando nelle prime ore di domani sulla Sardegna e sulla parte nord della Sicilia. Le ricadute dovrebbero comunque essere trascurabili o nulle.

G) Dichiarazioni al TG2

Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio.

“Non ci sono rischi per la popolazione derivanti dalla nube di cenere vulcanica dispersa in aria, nemmeno se polveri dovessero arrivare al suolo. Le particelle sono assolutamente innocue e non sono in grado di minacciare la salute umana”.

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